Villaggio Teresa

15-10-2023

Terza età e anziani soli: un problema in crescita

Il paese sta invecchiando, e questo fatto è ormai evidente a tutti. Gli anziani costituiscono circa il 23% della popolazione, una percentuale in costante crescita, rappresentando un mondo che una società sempre più incentrata su se stessa cerca di relegare ai margini, connotandolo di uno stigma silenzioso e marginalizzante. Tuttavia, l'anzianità è un argomento di vasto interesse, che coinvolge diverse discipline, tra cui la psicologia. Quest'ultima ha contribuito in modo significativo a superare la concezione dell'invecchiamento come momento di perdite e ritiro dalla vita, individuando invece possibilità di attivazione, ampliamenti funzionali e abilità solo apparentemente compromise dall'avanzare dell'età.

La terza età: oltre i 65 anni

Solitamente, si considera anziana una persona che abbia compiuto il 65° anno di età. Tuttavia, a causa dell'allungamento della vita media, si è creata una nuova distinzione, differenziando gli "ultrasessantacinquenni" in terza età (persone in buone condizioni di salute, inserite socialmente e con risorse a disposizione) e quarta età (persone con dipendenza dagli altri e decadimento fisico). L'invecchiamento, tuttavia, si manifesta con notevole variabilità individuale, tanto da rendere artificioso basarsi solo su un principio cronologico. In molti paesi con sviluppo avanzato, l'invecchiamento inizia più tardi, portando alcune proposte a spostare il passaggio dalla terza età alla soglia dei 75 anni.

Tuttavia, prevale la tendenza a connotare negativamente l'anzianità. Oggi, il valore di una persona sembra misurarsi nella sua capacità di produrre beni e mantenere un'efficienza in tal senso. L'eterno culto della giovinezza può portare sia al rischio di emarginare chi diventa anziano, sia a edulcorare l'invecchiamento, esaltandone solo gli attributi positivi e facendo finta che gli aspetti involutivi non esistano. Questo atteggiamento può portare le persone a fare di tutto pur di non apparire o sentirsi vecchie, in un tentativo di vivere nell'illusione del mito della giovinezza che considera la senescenza come l'anticamera della morte. In questo processo, si cerca di difendersi sia dal sentimento di perdita di un ruolo e di una posizione sociale attiva, sia dall'angoscia di un futuro sempre più breve, facendoci sentire "con le spalle al muro".

L'invecchiamento è un processo inevitabile che coinvolge tutti gli esseri viventi ed è influenzato da una serie di cause genetiche, ambientali e stocastiche. Si tratta di un complesso di modificazioni strutturali e funzionali che un individuo subisce con l'avanzare dell'età. Tuttavia, le conoscenze attuali hanno evidenziato che, nonostante la regressione delle funzioni, le caratteristiche involutive non sono assolute. Questo mette in discussione l'antica opposizione tra evoluzione e involuzione, ribaltando quella prospettiva che vedeva nell'invecchiamento una sorta di malattia inevitabile.

L'invecchiamento è anche legato a fattori psicologici e di personalità. Diverse tipologie caratteriologiche corrispondono a differenti modalità di invecchiare. Tuttavia, una persona è strettamente connessa all'ambiente circostante, e il suo comportamento e la sua capacità di adattamento dipendono da questa interazione. Questo vale per tutte le età ed è impossibile da spezzare senza incorrere in riduzionismi che semplificano la complessità dell'anzianità. I cambiamenti nella senescenza sono influenzati dall'ambiente culturale e sociale, che può sia intorpidire questa fase della vita, sia offrire opportunità per attribuirle un significato meno invalidante.

In questo contesto, emerge la necessità di affrontare il problema della solitudine tra gli anziani, un fenomeno in costante crescita. Le strutture come la "Casa dei Nonni" possono svolgere un ruolo fondamentale nel fornire assistenza, supporto e una comunità per gli anziani, garantendo loro una terza età più ricca e significativa.

Questi luoghi non sono solo case di riposo, ma veri e propri centri di cura e attenzione alla persona, dove la professionalità e la dedizione sono al servizio di chi ha attraversato molti anni di vita e merita una vecchiaia dignitosa e felice.

Casa dei Nonni:
vivere la terza età senza pensieri

Gli anziani ospiti sono messi al centro dell’attenzione dal personale delle strutture e case albergo e riscoprono la loro utilità e valore sociale, diventando una risorsa all’interno di una comunità. Grazie ai servizi offerti da “Casa dei Nonni” la famiglia riceve supporto nella cura e gestione di genitori e parenti anziani, mentre l’anziano riscopre il piacere di vivere la terza età senza pensieri.

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